Source: Il Manifesto (Italy)
Edit by toast: really rough translation here
Sono i tifosi che dopo l'arrivo degli americani al Manchester, hanno rifondato la squadra tra i dilettanti. Anche se i «red devils» continuano a seguirli
Luca Manes
Manchester
Loro la partita con la Roma l'hanno vista al pub perché all'Old Trafford non mettono più piede da due anni. Hanno esultato al gol di Rooney perché «tifosi» lo sono ancora ma «consumatori» no, mai. Loro sono quelli che quando un miliardario americano ha comprato il Manchester United, hanno detto basta e hanno rifondato la squadra dal basso. L'Fc United of Manchester, un club di proprietà dei tifosi. «Una grande esperienza di vita - spiega Julian Spencer, il portavoce - tutta gente della città, appassionati di calcio delusi dalla trasformazione della loro squadra. Certo però che gol Rooney...».
«Blazer out». I muri nei pressi dell'Old Trafford sono pieni di questo invito non proprio amichevole rivolto alla famiglia Blazer che nell'estate del 2005 ha rilevato la quasi totalità delle azioni del Manchester togliendolo dalla borsa. Un'operazione da 830 milioni di sterline anche se tramite arguzie contabili una larga fetta del totale investito è stata accollata allo stesso Manchester United. Per bloccare il tycoon Malcolm Glazer i tifosi le hanno provate tutte, a volte anche superando i limiti imposti dalla legge e dal buon senso. Proprio loro, che già nel 1998 si erano opposti all'acquisto del club da parte di Rupert Murdoch, questa volta si sono dovuti arrendere. Quando fermarono la scalata del fondatore di Sky dalla loro parte avevano le regole di diritto, tanto che la Commissione di Controllo sulla concorrenza stabilì che il magnate australiano non poteva ottenere il controllo di un club di Premier. La motivazione era palese: si sarebbe creato un forte conflitto di interessi con il Murdoch proprietario del network Sky che sarebbe poi finito per negoziare con il Murdoch presidente del Manchester United la vendita dei dritti televisivi della Premier. Vi ricorda qualcosa?
Nella battaglia contro Glazer le chiassose proteste di piazza fecero il paio con il tentativo dei 32mila membri della Shareholders United di entrare in possesso delle azioni sufficienti per bloccare la scalata. Fu tutto inutile. Così qualcuno decise di fare un passo indietro. Anzi sette, quanti sono gli strati della «piramide» su cui si basa il calcio inglese che separano la Premier League dalla misconosciuta Northern Premier - First Division North, campionato in cui milita l'FC United of Manchester, fondato da una quarantina di ex frequentatori dell'Old Trafford. A loro passare dal «teatro dei sogni» al modesto Giggs Lane di Bury, cittadina ormai fagocitata dalla periferia di Manchester e base delle imprese sportive dell'FC United, è sembrata una logica conseguenza del disfacimento del rapporto di osmosi tra la squadra di calcio e la comunità locale. Così hanno messo su un club tutto loro, che dei Red Devils originali ha i colori, il simbolo (quello in auge negli anni settanta) e il nome. Come scritto nel suo manifesto, il nuovo United è «un club gestito in maniera democratica dai suoi membri e accessibile da parte di tutti gli abitanti della comunità di Manchester». La società ha uno statuto simile ad un ente no profit, il suo board viene democraticamente eletto dai 2.500 membri attuali, tende ad incentivare la partecipazione ed il coinvolgimento dei giovani e per far questo predica una politica di prezzi accessibili a tutti. L'avventura degli altri diavoli rossi tra i dilettanti è andata sin qui fin troppo bene. Hanno vinto alla grande i loro primi due campionati, guadagnandosi altrettante meritate promozioni. Nel 2006-2007 nella North West Counties League hanno portato a casa nientemeno che 112 punti, segnando una messe di gol: 157. Due nuovi record di categoria, molto difficili da battere in futuro. La media spettatori è più alta di quella del Bury, che gioca pur sempre nella quarta serie dei professionisti. Al momento, nella 1st Division North della Unibond League, sono settimi: il bomber è un giovane irlandese che di nome fa Rory Patterson, 9 gol in campionato.
Un occhio alle imprese di Rooney, i tifosi dell'Fc United lo danno sempre, come martedì. Allo stadio però no. Con i debiti che si ritrova per colpa dei Glazer, il Manchester quest'anno ha aumentato il prezzo di abbonamenti e biglietti. «I nuovi padroni non hanno scrupoli - conclude Julian - il Manchester spende circa 60 milioni di sterline all'anno per ripagare gli interessi sul debito contratto dai Glazer per impadronirsi del club. Ora va tutto bene ma quanto durerà?».